Oggi provo a tradurre ed a riassumere quanto scriveva Andrea Palladio nel capitolo XX "De gli abusi" del Primo Libro dell'Architettura.
"... l'architettura come tutte le altre arti è imitatrice della Natura... le colonne nella cima loro sono meno grosse che alla base come gli alberi, i quali tutti sono più sottili nella cima che nel tronco e appresso alle radici... considerato che le cose su cui si appoggia un grosso carico si schiacciano, sotto alle colonne vengono realizzate le basi le quali con i loro elementi (bastoni e cavetti) sembrano essere schiacciate dal peso che sostengono... così anche nelle cornici si introducono i triglifi, i modiglioni e i dentelli che rappresentano le teste di quelle travi che si usano per il sostentamento dei coperti... partendo da quello che la Natura nelle cose ci insegna, e dalla semplicità che nelle cose della Natura si scorge, si dovrebbero prendere gli spunti per fabbricare un'altra natura... per questo motivo non si dovranno costruire, al posto di colonne o pilastri, cartelle o cartocci (colonne attorcigliate) le quali alle persone del settore dovrebbero fare ribrezzo mentre a coloro che non se ne intendono dovrebbero creare nel vederle più confusione che piacere; in sostanza non producono nessun'altro effetto che aumentare la spesa della costruzione..." Continua nel prossimo post...
Credo anch'io che le migliori opere d'arte siano quelle "costruite" dalla natura. Vi capita mai di rimanere incantati ad osservare ad esempio un fiore? Ecco, un edificio costruito armoniosamente dovrebbe creare in voi lo stesso effetto!
Il blog nasce dalla voglia di mettere a disposizione dei lettori il sapere dell'autore sull'Architettura Veneta rinascimentale, sulle Ville Venete e sulla cultura dei grandi maestri di quel tempo. Oggi questa cultura è spesso trascurata anche dagli addetti al settore, dimenticando che il mondo sta ancora ammirando edifici costruiti oltre 500 anni fa. Per contattare l'autore e/o fornire contributi scrivi a: venetoarchitecture@gmail.com
domenica 30 settembre 2012
sabato 29 settembre 2012
I piedistalli della colonne.
Vi propongo un personale riassunto del capitolo XIX "De i piedestili" tratto dal Primo Libro dell'Architettura di Andrea Palladio.
"Il piedistallo accresce molto di bellezza e di ornamento le colonne quando è realizzato con ragione e con proporzione alle altre parti della colonna medesima.
Gli antichi non hanno realizzato un tipo di piedistallo unico comune per tutti gli ordini architettonici.
Affinché il progettista possa prevedere un piedistallo armonioso deve sapere che gli antichi li fecero alcune volte di forma quadrata, cioè tanto lunghi quanto larghi, come nell'Arco dei Leoni di Verona. Altre volte li fecero prendendo come riferimento la luce architettonica dei vani, come nell'Arco di Tito a Santa Maria Nuova a Roma e in quello di Traiano sul Porto di Ancona, dove il piedistallo è alto per la metà della luce dell'arco. Tale misura si può usare per l'Ordine Ionico.
Altre volte usarono come riferimento la misura dell'altezza della colonna, come si vede a Susa, città in Provincia di Torino, ubicata alla base dei monti che dividono l'Italia dalla Francia, in un arco costruito in onore di Augusto Cesare oppure nell'arco di Pola, città della Dalmazia, oggi Croazia, oppure ancora nell'anfiteatro di Roma e negli Ordini Architettonici Ionico e Corinzio nei quali il piedistallo è per la quarta parte dell'altezza delle colonne. Tale misura il Palladio la consiglia per l'Ordine Corinzio.
L'Arco di Pola
Nell'Arco di Castelvecchio a Verona, il quale è bellissimo, il piedistallo ha misura corrispondente al terzo dell'altezza della colonna, come il Palladio consiglia di usare nell'Ordine Composito.
Quando Vitruvio nel suo Sesto Libro dell'Architettura ragionando sui teatri faceva menzione del "poggio" si riferiva al piedistallo, e consigliava di farlo di misura pari al terzo della lunghezza delle colonne poste ad ornamento della scena.
Piedistalli con misura che eccede il terzo del diametro della colonna ci sono a Roma nell'Arco di Costantino dove i piedistalli misurano come due parti e mezza l'altezza della colonna.
In quasi tutti i piedistalli antichi si vede essere stata osservata la regola di far la base più grossa due volte della Cimacia (modanatura alla base della colonna di cui scriverò su altro post)."
Come vedete, nessun elemento nell'architettura, anche quello che può sembrare più insignificante, va lasciato al caso. Di pari passo nella vita...
Alcuni link relativi agli elementi architettonici usati nel post:
1. l'Arco di Tito a Roma: http://it.wikipedia.org/wiki/Arco_di_Tito
2. l'Arco di Traiano ad Ancona:
3. l'Arco di Susa (TO):
4. l'Arco di Costantino a Roma
Iscriviti a:
Post (Atom)