venerdì 26 ottobre 2012

Dell'altezza delle stanze - parte seconda.

Proseguo il post precedente analizzando quanto proponeva Andrea Palladio nel suo Primo Libro dell'Architettura nel capitolo XXIII "Dell'altezza delle stanze".
"...un'altra altezza della volta delle stanze, proporzionata ai lati della stanza stessa, si troverà come segue. Disegnare i due lati della stanza, larghezza e profondità, uno a seguito dell'altro in modo da formare un'unica linea. La metà della linea ottenuta corrisponderà al centro di un semicerchio che andremo a disegnare. Dal punto di congiunzione tra i due lati della stanza nella linea suddetta, facciamo partire un'altra linea perpendicolare che incroci il semicerchio precedentemente tracciato. La lunghezza di quest'ultima linea corrisponderà all'altezza della volta. Non volendo operare graficamente la si potrà determinare calcolando la radice quadrata del rapporto tra i due lati della stanza. Ad esempio se la stanza su cui vogliamo realizzare la volta è lunga 9 piedi e larga 4, l'altezza della volta sarà uguale a 6..." continua nel prossimo post.

Tanto per proseguire con la polemica iniziata nel post precedente, a volte penso che se i grandi architetti del passato  operassero in Italia ai nostri giorni potrebbero trovarsi con le mani legate dalla burocrazia! Che tristezza...

sabato 20 ottobre 2012

Dell'altezza delle stanze - parte prima.

Continuo con la mia personale analisi di quanto proponeva Andrea Palladio nel suo Primo Libro dell'Architettura, ed in particolare nel capitolo XXIII "Dell'altezza delle stanze".
"Il soffitto delle stanze può essere a volta o con solaio in legno. Se con solaio in legno, l'altezza dal pavimento alle travi sarà uguale alla larghezza della stanza; le stanze dei piani superiori saranno più basse di un sesto della stanza al piano terra. Se con soffitto a volta, le stanze saranno più belle e meno esposte agli incendi. L'altezza della volta nelle stanze quadrate sarà pari alla larghezza della stanza aumentata di 1/3. Nelle stanze rettangolari bisognerà cercare un'altezza che sia proporzionata alla lunghezza ed alla larghezza della stanza stessa. La misura di questa altezza sarà pari alla somma della lunghezza e della larghezza della stanza divisa a metà..." continua nel prossimo post.

Avete mai calcolato, o conoscete qualcuno che calcola, l'altezza delle stanze in questo modo? Io non conosco nessuno...
Oggi i progettisti in Italia, con la legislazione che ci ritroviamo, sono obbligati dalle norme a compiere determinate scelte. Ma siamo sicuri che chi scrive le norme non stia esagerando con i parametri che impone? E per favore non ditemi che i vincoli sono uno stimolo per la fantasia... 

mercoledì 17 ottobre 2012

Dei soffitti.

Vediamo insieme come realizzare dei bei soffitti piacevoli alla vista, secondo quanto indicava Andrea Palladio nel capitolo XXII "De' pavimenti, e de' soffittati" nel Primo Libro dell'Architettura, secondo una mia interpretazione.
"...i soffitti si possono fare in vari modi. Possono essere di travi belle e lavorate: la distanza tra le travi deve essere pari ad una grossezza e mezza di trave. In questo modo i solai sono belli da vedere e c'è abbastanza muro tra una trave e l'altra idoneo a sostenere il muro soprastante. Se le travi si distanzieranno più di una grossezza e mezza non accontenteranno la vista; se si distanzieranno di meno sarà quasi come dividere strutturalmente il muro di sopra da quello di sotto. In questo ultimo caso, se le travi marciscono o si bruciano il muro non sarà più in equilibrio statico e rovinerà. Altri soffitti si possono fare di stucchi o di legname dove possono essere attaccate pitture. E così, a seconda dei gusti si adornano. In questo caso non si può fornire regola determinate e certa."

Solaio interno di Villa Caldogno

Mi sembra che nessuno realizzi più i solai in legno con le regole sopra esposte. La distanza tra le travi nelle costruzioni moderne è ben maggiore alla grossezza e mezza della trave. Forse sarà per risparmiare legno? Io penso che quando si costruisce un edificio certe economie non portino beneficio!

lunedì 15 ottobre 2012

Dei pavimenti.

Come ormai consuetudine prendo spunto dal Primo Libro dell'Architettura di Andrea Palladio, ed in particolar modo dal capitolo XXII "De' pavimenti, e de' soffittati", per dare alcuni spunti per la realizzazione dei pavimenti. Trattasi di traduzione e sintesi dell'autore del blog.
"...i pavimenti si usano fare tipo terrazzo alla veneziana (http://it.wikipedia.org/wiki/Terrazzo_alla_veneziana), di pietre cotte oppure di pietre vive. Quelli realizzati a terrazzo alla veneziana sono eccellenti, si realizzano con coppo pesto (http://it.wikipedia.org/wiki/Cocciopesto), ghiaia minuta e calce e devono essere ben battuti. Si devono realizzare in primavera o in estate affinchè possano seccarsi adeguatamente. I pavimenti realizzati con le pietre cotte, possono avere gli elementi costitutivi di varie forme e di vari colori a seconda del tipo di creta che viene scelta per l'impasto. Saranno molto belli e piacevoli se realizzati con più varietà di colori. Quelli di pietre vive rarissimamente vengono realizzati nelle stanze perchè durante la stagione invernale rendono molto freddo anche se nelle logge e nei luoghi pubblici stanno molto bene. Si dovrà fare attenzione affinchè le stanze contigue abbiano tutte lo stesso tipo di pavimentazione...".

Terrazzo alla veneziana

Pavimentazione con pietre cotte

A me piacciono molto anche la pavimentazioni in listoni di legno. Forse sono meno austere ma sono molto più calde! E il calore in una casa ti fa stare bene...

lunedì 8 ottobre 2012

Delle stanze.


Vediamo come si progettano le stanze secondo quanto previsto da Andrea Palladio al capitolo XXI "Delle loggie, delle entrate, delle sale, e delle stanze: & della forma loro" del Primo Libro dell'Architettura.
Traduzione e sunto a cura dell'autore del blog.
"...le stanze devono essere disposte da entrambe le parti dell'entrata e delle sale e devono essere simmetriche; in questo modo il fabbricato sarà speculare ed i muri porteranno il carico della copertura in maniera uguale. Se si facessero le stanze da una parte grandi e dall'altra piccola, quelle di quest'ultima parte sarebbero più resistenti al peso per la loro conformazione dei muri; in questo modo, con il passare del tempo, nascerebbero grandissimi inconvenienti a rovina di tutta l'opera. I rapporti tra le dimensioni dei due lati delle stanze che garantiscono una buona armonia sono sette. Essi sono:
- rotonde (cosa rara);
- quadrate;
- rettangolari in modo che la lunghezza della stanza sia uguale alla diagonale del quadrato costruito sulla larghezza;
rettangolari in modo che la lunghezza della stanza sia uguale alla lato del quadrato costruito sulla larghezza + 1/3;
rettangolari in modo che la lunghezza della stanza sia uguale alla lato del quadrato costruito sulla larghezza + 1/2;
rettangolari in modo che la lunghezza della stanza sia uguale alla lato del quadrato costruito sulla larghezza + 2/3;
rettangolari in modo che la lunghezza della stanza sia uguale alla lato del quadrato costruito sulla larghezza moltiplicato per 2."


Che dire. In Italia generalmente una camera matrimoniale deve avere una superficie minima di 14 mq. Credo che nessuno di noi dormirebbe sonni sereni in una camera delle dimensioni di mt 7 x 2 = mq 14!

domenica 7 ottobre 2012

Delle entrate e delle sale.

Vediamo come si progettano le entrate e le sale secondo quanto consigliato da Andrea Palladio al capitolo XXI "Delle loggie, delle entrate, delle sale, e delle stanze: & della forma loro" del Primo Libro dell'Architettura.
Trattasi come sempre traduzione dell'autore del blog.
"... le case bene ordinate hanno, nel mezzo e nella più bella parte, dei locali con i quali tutti gli altri comunicano. Questi locali al piano terra si chiamano entrate mentre agli altri piani sale. Le entrate servono come luoghi dove gli ospiti aspettano il padrone di casa per salutarlo e per discutere; sono la prima parte, oltre le logge, che si offre a chi entra in casa. Le sale servono per le feste, per gli incontri, per recitare commedie, nozze e simili sollazzi; devono essere locali molto più grandi degli altri e aver dimensione tale da poter accogliere comodamente molte persone. Le sale non devono eccedere nelle lunghezza oltre il doppio della larghezza: quanto più si approssimeranno alla forma quadrata tanto più saranno lodevoli e comode."


Villa Caldogno - Caldogno (VI)

E' chiaro che in un edifico moderno per un'utenza media non si possono certo fare simili sale, ma i criteri descritti per il dimensionamento delle stesse, a mio parere, sono utilizzabili per i locali di soggiorno. Vi è mai capitato di entrare in qualche soggiorno e di percepire qualcosa che non va? La prossima volta prestate attenzione alla forma del locale...

mercoledì 3 ottobre 2012

Delle logge.

Vediamo come si progettano le logge secondo quanto consigliato da Andrea Palladio al capitolo XXI "Delle loggie, delle entrate, delle sale, e delle stanze: & della forma loro" del Primo Libro dell'Architettura.
Trattasi di mia personale traduzione.
"Le logge si costruiscono generalmente nella facciata principale o nella facciata posteriore della casa. Si ricavano nel mezzo nel caso di soluzione ad unica loggia, oppure ai lati nel caso di soluzione a due logge. Le logge servono per i più svariati utilizzi e si possono fare di diverse grandezze, a seconda del fabbricato, ma generalmente non si fanno meno profonde (larghe) di metri 3,30 (10 piedi) né più di 6,60 (20 piedi).

Palazzo Chiericati - Vicenza

A mio parere tutti gli edifici, per poter essere "vissuti" fino in fondo, dovrebbero avere almeno una loggia.

lunedì 1 ottobre 2012

Costruire senza fronzoli.

Continuo oggi nella mia traduzione con riassunto di quanto scriveva Andrea Palladio nel capitolo XX "De gli abusi" del Primo Libro dell'Architettura.

"... neanche nelle cornici in marmo dei fabbricati si faranno cartocci (elementi attorcigliati) in quanto si dovranno vedere esclusivamente elementi che rimandano alla cornice realizzata con componenti lignei; inoltre, considerando il fatto che la cornice sostiene un carico deve, oltre ad essere, anche sembrare un elemento idoneo a sopportare il peso. L'eventuale trave in legno della cornice non assumerebbe mai la forma del cartoccio la quale forma da l'impressione di un elemento fragile non idoneo al sostentamento del carico...
Le cornici non devono sporgere troppo rispetto al fabbricato. Quando eccedono la misura che ragionevolmente ad esse si conviene, se sono in luogo chiuso lo rendono stretto e sgarbato oltre a spaventare chi vi sta sotto perché sembra sempre che stiano per cadere.
Non si devono inoltre fare le cornici sproporzionate rispetto alle colonne. Se sopra colonne piccole si realizzano cornici grandi oppure sopra colonne grandi si realizzano cornici piccole non c'è dubbio alcuno che il fabbricato risulti di bruttissimo aspetto...
Un'altra cosa da non fare assolutamente sono i frontespizi delle porte, delle finestre e delle logge spezzati nel mezzo in quanto, essendo essi concepiti per proteggere dalla pioggia, dalla neve e dalla grandine le persone ed il fabbricato stesso non si capisce la ragione per la quale si debbano spezzare tali elementi...
Non si devono fingere colonne spezzate facendo loro intorno anelli e ghirlande per simulare di tenerle unite e salde perché, essendo le colonne realizzate per sostenere il fabbricato devono sembrare intere e robuste..."

E' chiaro che nell'architettura le cose nuove e i cambiamenti a molti possano piacere, ma essi non devono essere realizzati contro i precetti dell'arte e contro la ragione. Anche gli antichi variarono i loro edifici ma non trasgredirono mai alcune regole universali dell'arte!
Per favore, non dimenticate questa regola.

Villa Ziggiotti Salviati
Arzignano (VI)