Proseguo il post precedente analizzando quanto proponeva Andrea Palladio nel suo Primo Libro dell'Architettura nel capitolo XXIII "Dell'altezza delle stanze".
"...un'altra altezza della volta delle stanze, proporzionata ai lati della stanza stessa, si troverà come segue. Disegnare i due lati della stanza, larghezza e profondità, uno a seguito dell'altro in modo da formare un'unica linea. La metà della linea ottenuta corrisponderà al centro di un semicerchio che andremo a disegnare. Dal punto di congiunzione tra i due lati della stanza nella linea suddetta, facciamo partire un'altra linea perpendicolare che incroci il semicerchio precedentemente tracciato. La lunghezza di quest'ultima linea corrisponderà all'altezza della volta. Non volendo operare graficamente la si potrà determinare calcolando la radice quadrata del rapporto tra i due lati della stanza. Ad esempio se la stanza su cui vogliamo realizzare la volta è lunga 9 piedi e larga 4, l'altezza della volta sarà uguale a 6..." continua nel prossimo post.
Tanto per proseguire con la polemica iniziata nel post precedente, a volte penso che se i grandi architetti del passato operassero in Italia ai nostri giorni potrebbero trovarsi con le mani legate dalla burocrazia! Che tristezza...
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