Vi delizio allora, o almeno spero, con la mia traduzione del capitolo II "Dei legnami" del Primo Libro dell'Architettura di Andrea Palladio.
"... si devono tagliare l'autunno e per tutto l'inverno, in modo che gli alberi recuperano dalle radici quel vigore e quella forza che nella primavera e nell'estate sono sparsi per le foglie e per i frutti; si taglieranno con luna calante perché l'umore che degrada i legni con la luna calante è consumato: in questo modo non saranno attaccati da tarli e tignole. Si devono tagliare solamente sino al mezzo del midollo e così lasciarli finché si secchino: in questo modo uscirà quell'umore adatto alla putrefazione. Tagliati dovranno essere posti al riparo da sole, venti e pioggia; e affinché si conservino bene e non si secchino dovranno essere unti con sterco di bue. Non si devono tirare per la rugiada, ma nel pomeriggio; né si devono lavorare bagnati di rugiada o molto secchi perché i primi si rompono mentre i secondi daranno uno scarso risultato. Dovranno avere almeno tre anni per essere usati per palchi, porte e finestre..."
L'utilizzo del legno nel
Teatro Olimpico di Vicenza di Andrea Palladio.
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