giovedì 5 luglio 2012

Dei marmi e delle pietre.

Credo che la voracità costruttiva che ha caratterizzato il nostro tempo, ci abbia fatto dimenticare, se mai l'avessimo conosciuta, la buona norma per costruire a regola d'arte.
Molti difetti che riscontriamo nei materiali da costruzione forse sono da imputare ad una cattiva lavorazione degli stessi o alla non conoscenza delle loro caratteristiche.
Con questo post voglio parlare dei marmi e delle pietre che si utilizzano nelle costruzioni. Riporto qui di seguito un estratto dal capitolo III "Delle Pietre" del Primo Libro dell'Architettura di Andrea Palladio.
"... Le pietre con le quali si fanno i muri o sono marmi e pietre dure, che si dicono anche pietre vive, o sono pietre molli e tenere. I marmi e le pietre vive si lavoreranno appena cavati perché risulterà più facile lavorarli e si potranno mettere subito in opera: tanto più si aspetta a lavorarli tanto più duri diventeranno... Le pietre tenere si devono cavare d'estate e tenere allo scoperto; non si potranno posare in opera prima che siano trascorsi due anni da quando sono state cavate. Si devono cavare d'estate perché non essendo esse avvezze ai venti, alle piogge e al ghiaccio a poco a poco si induriranno e diventeranno idonee a resistere alle ingiurie del tempo...".

La Basilica Palladiana a Vicenza

Se vi state costruendo una casa nella quale impiegate pietre o marmi, ora sapete quali domande porre al marmista!

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